Struttura narrativa: i principali modelli per costruire una storia solida

Una buona storia non nasce mai per caso. Dietro ogni racconto avvincente, ogni romanzo indimenticabile o sceneggiatura di successo, si cela una struttura ben congegnata. Conoscere i principali modelli narrativi significa dotarsi di strumenti potenti per guidare l’immaginazione, gestire il ritmo e mantenere alta l’attenzione del lettore. In questo articolo esploriamo alcune delle strutture narrative più efficaci: dal classico viaggio dell’eroe alla flessibilità dell’inizio in medias res.


1. Il Viaggio dell’Eroe (The Hero’s Journey)

Reso celebre da Joseph Campbell nel suo saggio L’eroe dai mille volti e successivamente adattato da Christopher Vogler per il cinema, il viaggio dell’eroe è un modello universale, riconoscibile in miti, fiabe e film di successo.

Fasi principali:

I Mondo ordinario: il protagonista vive una routine.

II Chiamata all’avventura: un evento rompe l’equilibrio.

III Rifiuto della chiamata e incontro con il mentore.

IV Attraversamento della soglia: l’eroe entra nel mondo straordinario.

V Prove, alleati, nemici, fino alla prova centrale.

VI Ricompensa, ritorno con l’elisir, e trasformazione.

Ideale per: fantasy, fantascienza, narrativa epica, romanzi di formazione.


2. La Struttura in Tre Atti

Questa è forse la struttura più diffusa nel cinema e nella narrativa contemporanea. Semplice ma efficace, suddivide la storia in tre blocchi narrativi:

Primo Atto – Introduzione: presentazione dei personaggi, setting, conflitto iniziale.

Secondo Atto – Conflitto: sviluppo del problema, ostacoli crescenti, svolta centrale.

Terzo Atto – Risoluzione: climax e scioglimento.

Il secondo atto, spesso il più difficile da gestire, rappresenta circa il 50% dell’intera narrazione.

Ideale per: thriller, commedie romantiche, drammi psicologici.


3. In Medias Res

Dal latino “nel mezzo delle cose”, questo approccio consiste nell’iniziare la storia direttamente nel vivo dell’azione. I dettagli su passato e motivazioni vengono rivelati gradualmente, tramite flashback o dialoghi.

Vantaggi: cattura subito l’attenzione, crea suspense, stimola la curiosità.
Sfida: richiede una gestione precisa delle informazioni per evitare confusione.

Ideale per: noir, gialli, romanzi d’azione, narrativa sperimentale.


4. La Spirale o Struttura Circolare

Invece della classica linea retta (inizio, sviluppo, fine), questa struttura propone un ritorno ciclico: il personaggio torna al punto di partenza, ma trasformato. L’esempio perfetto è Il Piccolo Principe, ma anche molti romanzi psicologici o di crescita personale usano questa tecnica.

Ideale per: narrativa introspettiva, racconti esistenziali, storie con forti elementi simbolici.


5. La Struttura a Frammenti / Non lineare

Sempre più utilizzata nella narrativa contemporanea, questa struttura rompe la linearità temporale, alternando tempi, punti di vista o persino generi narrativi.

Ideale per: romanzi postmoderni, memoir, storie corali, letteratura sperimentale.


Conclusione

Non esiste una “struttura perfetta” valida per ogni storia, ma conoscere i modelli narrativi principali ti permette di scegliere consapevolmente l’architettura migliore per il tuo racconto. Una struttura solida è come uno scheletro ben formato: sostiene la narrazione, le dà equilibrio e libertà di muoversi senza crollare.

Consiglio finale: prendi ispirazione dai modelli, ma non restarne prigioniero. A volte, una grande storia nasce proprio dalla rottura delle regole — purché tu sappia bene quali stai rompendo.

Valentina Becattini – Tuo Editor e…

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