Consigli d’autore: Stephen King

I consigli intramontabili del Re dell’Horror: Stephen King e il suo On Writing

Qualche giorno fa sono incappata nel libro On Writing di Stephen King. È stato scritto ormai diversi anni fa, ma i consigli del Re dell’Horror restano sempre attuali e stimolanti.

In questo articolo voglio condividere alcuni dei suoi spunti più preziosi, per darvi un assaggio del libro (che consiglio vivamente di leggere per intero!).

I cardini della scrittura secondo King

Stephen King ci ricorda alcune regole fondamentali, che valgono per chiunque voglia cimentarsi nella scrittura:

  • Non innamorarti della tua presunta bravura

  • Leggi

  • Ascolta

  • Esercitati

  • Emozionati

Sembrano semplici, ma ognuna racchiude una profondità che emerge man mano che ci si mette alla prova sulla pagina.

La cassetta degli attrezzi dello scrittore

Tra gli strumenti da avere sempre con sé, King sottolinea il valore di:

  • Un buon vocabolario

  • La conoscenza della grammatica

  • Gli elementi di stile

Questi ultimi, ci ricorda, si apprendono soprattutto leggendo, leggendo e ancora leggendo!

Il potere (e la necessità) della grammatica

Mi hanno colpito in particolare le parole che King dedica alla grammatica, e voglio condividerle con voi perché le trovo di grande ispirazione:

Nel primo scomparto della vostra cassetta non dovrà mai mancare la grammatica. (…) Le basi grammaticali della lingua madre si assimilano conversando o leggendo… o non si imparano del tutto. (…) La semplicità della costruzione nome-verbo è molto utile, perlomeno come rete di sicurezza per la vostra scrittura. (…) Le frasi elementari possono costituire un cammino da seguire quando temete di perdervi nella giungla della retorica (…) La grammatica non è soltanto una scocciatura, ma anche il bastone che permette ai vostri pensieri di rimettersi in piedi e sgambettare.

Via passivi e avverbi!

King invita a eliminare senza pietà le espressioni passive e gli avverbi. Le prime tradiscono insicurezza e timidezza — due trappole in cui uno scrittore non dovrebbe cadere.

Gli avverbi, invece, spesso nascono dal bisogno di dire qualcosa in modo diretto perché non siamo stati in grado di mostrarlo attraverso il contesto o il carattere di un personaggio. Sentire il bisogno di usare un avverbio significa, secondo King, non aver fatto appieno il nostro lavoro da narratori.

La pratica e l’onestà: le basi di tutto

Abbiamo parlato di alcuni aspetti fondamentali della buona narrazione, che rimandano sempre a idee essenziali:

  • La pratica ha un valore inestimabile e dovrebbe essere motivo di piacere, non una fatica sovrumana.

  • L’onestà è d’obbligo: talento nella descrizione, nel dialogo e nello sviluppo dei personaggi significa vedere e ascoltare con chiarezza ciò che ci circonda e riportarlo sulla pagina con altrettanta precisione.

Il tutto, magari, senza riempire i testi di avverbi inutili e fastidiosi.

Per concludere, un invito alla lettura, spesso troppo trascurata dagli aspiranti scrittori.

Se volete diventare scrittori, dovete leggere e scrivere un sacco. Che io sappia, non ci sono alternative o scorciatoie. (…) Dovete leggere di tutto, continuando nel frattempo a correggere e riformulare i vostri lavori. (…) A costo di essere brutalmente sincero, se non avete tempo per leggere, non avete nemmeno il tempo (o gli attrezzi necessari) per scrivere.

Valentina Becattini – Tuo Editor e…

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